La notte del 1° ottobre 2020, Emilio Ferro prosegue il discorso avviato nel 2019 con BAROLO TO HEAVEN, mettendone idealmente in scena il secondo atto, attraverso un’installazione temporanea site-specific in occasione della vendemmia 2020 nella vigna Terlo, le cui uve pregiate danno vita al prezioso Barolo della cantina Astemia Pentita.

 

A partire dalla volontà di procedere con una vendemmia notturna dei grappoli, per valorizzare al meglio le proprietà organolettiche degli acini, nasce l’esigenza di illuminare i filari e favorire il lavoro di raccolta. La Fondazione Radical Design invita Emilio Ferro a lavorare su un’idea comune di sperimentazione: un progetto dove la luce sia capace di raccontare in modo inedito una fase intima e cruciale della produzione del vino.

 

La raccolta notturna è poco praticata ma, oltre a garantire una migliore conservazione del corredo aromatico dell’uva, conserva tutto il fascino di certi rituali antichi. La saggezza contadina insegna che la pianta reagisce allo stress termico gonfiando gli acini di giorno e ritraendoli di notte, raccogliendo e concentrando al suo interno i composti odorosi che rendono più elastica la buccia e quindi più maneggevole il grappolo. Durante il  trasporto in cantina, gli acini correranno quindi meno rischi di rotture e fermentazioni precoci che potrebbero compromettere la qualità del vino.

 

Il gesto antico della raccolta del grappolo d’uva, l’incedere lento e ripetuto di un sapere che si perpetua con il passare delle stagioni, le mani abili che accudiscono la natura per trasformare i suoi frutti nel prezioso nettare. C’è tutta l’elegia della Langa nei filari avvolti dalle tenebre e puntellati di luci, quasi a creare una vigna sospesa sopra il paese di Barolo: un’isola luminosa che fluttua nella notte e abita il crinale della collina, per spegnersi al termine della vendemmia.

Le foto della vigna sospesa di BAROLO TO HEAVEN Act II sono state realizzate da Maurizio Beucci, direttore di Leica Akademie Italy, mentre le immagini e le riprese aeree sono di Diego Gianuzzi.

 

I lavoratori chiamati a vendemmiare diventano parte dell’installazione stessa: le luci necessarie a dar forma a questo sogno notturno vengono trasportate in ceste rosse come quelle che prima dell’alba successiva torneranno colme di grappoli d’uva. Equidistanti gli uni dagli altri, i led vengono posizionati tra i 32 filari della Vigna Terlo per ritmare con la loro presenza silenziosa questa singolare vendemmia di luce.

 

Una vendemmia fuori dal comune: un gesto estremo di cura e rispetto per i tempi della natura che consentono di cogliere appieno le potenzialità del frutto. La Luce si insinua nella quiete della notte ed esalta la geometria regolare della collina coltivata, per raccontare la poesia delle piccole cose.